Bologna Città Cardioprotetta

Installazione di un DAE in Piazza Maggiore nell'ambito del progetto Bologna Città Cardioprotetta

L’arresto cardiaco improvviso è una delle maggiori cause di mortalità della popolazione.

In Italia, circa 60 mila persone muoiono ogni anno a causa di un arresto cardiaco. In Emilia-Romagna le vittime sono circa 4 mila all’anno.

È di fondamentale importanza ricordare che in gran parte dei casi un intervento tempestivo, con le prime manovre di rianimazione e l’impiego di defibrillatori semiautomatici esterni (DAE), può consentire la sopravvivenza di una persona.

Disporre di un defibrillatore nelle immediate vicinanze può fare la differenza tra la vita e la morte.

Il progetto

Da queste premesse nasce il progetto Bologna Città Cardioprotetta, in collaborazione con il Comune, l’ AUSL di Bologna – 118 e la Pubblica Assistenza Città di Bologna.

Il progetto si pone due obiettivi:

  1. Dotare il territorio di Bologna, a partire dal centro storico, di defibrillatori automatici esterni (DAE) utilizzabili anche da personale non sanitario e accessibili 24 ore su 24.
  2. Diffondere la cultura del primo soccorso in situazioni di emergenza anche tramite l’intervento di personale non sanitario, ove possibile, per offrire una maggiore possibilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco.

Il Progetto è connesso con DAE RespondER, la prima APP in Italia completamente integrata con la Centrale Operativa 118, per allertare i soccorritori volontari in caso di potenziali arresti cardiaci.

La cultura del primo soccorso

Grazie al progetto Bologna Città Cardioprotetta, il 18 novembre 2020 è stato inaugurato un dispositivo DAE in Piazza del Nettuno, uno dei luoghi più frequentati in città.

È importante eliminare tabù e paure sull’utilizzo dei DAE da parte dei comuni cittadini e, quindi, di “personale non sanitario”: trovandosi in uno “stato di necessità”, l’utilizzo dei dispositivi nel tentativo si salvare una vita non comporta in nessun caso conseguenze sotto il profilo penale.